Bressanone (BZ) l’ “Oste Oscuro”

Di fronte al bellissimo duomo di Bressanone, nel vicolo omonimo al n. 3, quasi con un certo pudore, si trova l’ingresso dell’Oste oscuro. Il locale trasuda storia a cominciare dai ritratti appesi alle pareti con l’immancabile irredentista tirolese Andreas Hofer, vittima dell’arroganza napoleonica.

Turchetta, un vino da (ri)scoprire

Turchetta, un vino da (ri)scoprire

L’Italia, l’antica Enotria, rimane il paese dell’eccellenza ampelografica mondiale. Districarsi tuttavia nel vasto mondo dei vitigni autoctoni rimane un’impresa ardua. Talvolta però ne vale veramente la pena. E’ il caso della Turchetta. Il vitigno Turchetta un tempo era molto diffuso soprattutto in provincia di Rovigo, Padova e Verona; esso presenta una discreta vigoria, una produttività media e una buona resistenza.
Zweigelt, da provare

Zweigelt, da provare

L’ Austria è un paese che sfugge al grande pubblico amante della bevanda cara a Bacco. L’Austria merita invece di essere conosciuta per i vini importanti che produce come ad esempio, solo per citarne alcuni, il Grüner Veltliner,  della bassa Austria e il Riesling e il Muller-Thurgau del Wachau nella valle del Danubio, o i botritizzati del sud viennese o nei pressi dell’antica Carnutum ai confini con la Slovacchia, al tempo dei Romani il centro più importante della regione della Pannonia.
Un Merlot da ricordare

Un Merlot da ricordare

Proprio qualche giorno fa ho avuto a pranzo un gruppo di vecchi amici ai quali ho proposto un piatto tipo della cucina  veneta, Gran Bollito alla Padovana (carne di manzo e pollo, lingua, coda di bue, musetto ecc. con salse varie dal classico cren, il rafano, alle mostarde di Cremona e via assaporando).
Angoris, Pinot grigio Isonzo DOC 2011

Angoris, Pinot grigio Isonzo DOC 2011

I Pinot sono una grande famiglia il cui nome, pare, derivi dalla forma “a pigna” del grappolo. Il capostipite é il Pinot noir dal quale derivano le mutazioni genetiche o le trasformazioni gemmarie,  P. blanc, P. gris e P. meunier. Il Pinot grigio, il cui aggettivo ricorda il colore del grappolo,  arrivò in Italia  dalla Borgogna per merito del generale-marchese Emilio di Sambuy (*), alla fine del XIX secolo, per espandersi poi lentamente, soprattutto nel nord-Est e in Alto Adige dove prende il nome di Ruländer.