De Fugger, cavaliere, prelato, ma soprattutto amante del vino

Montefiascone (VT)  é un luogo ameno dell’alto Lazio, collocato sul versante sud-orientale della catena dei Monti Volsini. Il toponimo Monte Fiascone pare derivi da mons Faliscorum, con riferimento ai Falisci approdati in questi luoghi dopo la distruzione ad opera dei Romani dei vari centri dell’ Ager faliscus. Altri fanno invece derivare il nome da un mons Phisconis, in ricordo, pare, di una popolazione di origine greca. Secondo altri ancora deriverebbe dal riflesso del monte sul lago di Bolsena che in certi momenti produce un’immagine simile ad fiasco, oppure ancora da”mons Flasconis” ,ovvero “monte fiasco”, il tipico recipiente per il vino  noto già nel V sec.. Insomma ce n’é per tutti i gusti. In ogni caso per chi vuole approfondire c’é il sito: http://www.bibliotecaviterbo.it/biblioteca-e-societa/1985-1986/Casti.pdf

Montefiascone: Tomba del De Fugger

Legato a Montefiascone c’é un personaggio leggendario che tutti i sommelier conoscono dai loro corsi. Ecco in breve il racconto leggendario del nostro personaggio.

Nel 1111 Enrico V di Germania era in viaggio per Roma con la pretesa di essere incoronato imperatore del Sacro Romano Impero da papa Pasquale II al secolo Rainerio Raineri (Bleda, 1050- Roma, 1118). Quando il Papa gliela rifiutò prese prigionieri il papa Pasquale II e molti cardinali, costringendoli ad accettare le sue richieste, sia la sua incoronazione, sia il suo diritto all’investitura dei vescovi. Del  numeroso seguito di Enrico V faceva parte un nobile prelato o forse un cavaliere, di nome  Johannes De Fugger, poi semplificato in Defuk, un amante del buon vino e della buona tavola che non perdeva occasione per godere del godibile, tanto che si faceva precedere da un suo servitore coppiere-assaggiatore, tale Martino, che aveva  l’incarico di segnalare la presenza di vino buono riportando sul posto del ritrovamento la scritta Est, ossia, buono.

Lungo il cammino verso Roma, Martino giunse a Montefiascone e qui il vino era talmente buono che venne segnalato come Est! Est!! Est!! ossia, tre volte buono. Da quel giorno il vino di Montefiascone divenne sinonimo di vino eccellente ed oggi si fregia del titolo DOC (Denominazione d’Origine Controllata). Di Johannes De Fugger a Montefiascone rimane oggi la tomba nella bellissima basilica di San Flaviano, un esempio interessante di stile romanico-lombardo dell’ XI secolo successivamente rimaneggiato tra il XIII e il XV secolo. Nella lapide tombale del De Fugger ancor’oggi si intravvedono le scritte: “Est est est pr nim est hic Jo De Fuk do meus mortuus est” ossia “Est est est propter nimium est hic Johannes De Fuk dominus meus mortuus est”, vale a dire: Per il troppo EST! qui giace morto il mio signore Johannes Defuk. Nel mese di agosto, durante la fiera del vino si svolge la presentazione della tradizionale storia da parte del corteo storico.

Il vino EST-EST-EST é DOC dal 1966, ma col tempo è diventato un prodotto  limitato pressoché al consumo locale anche se in alcune cantine locali é davvero un prodotto di alta qualità ottenuto secondo il disciplinare da uve Trebbiano Toscano o Procanico (65%), Malvasia Bianca Toscana (20%),  Trebbiano Giallo (Rossetto), 15%. La resa massima di uva per ettaro è di 130 q, mentre quella delle uve in vino nel 70%.

Il vino viene prodotto in provincia di Viterbo nei comuni di Montefiascone, Bolsena, S. Lorenzo Nuovo, Grotte di Castro, Gradoli (famoso anche per l’Aleatico), Capodimonte e Marta. Una zona che si sviluppa attorno al lago di Bolsena, dove i vigneti godono dei raggi solari riflessi dalle acque lacustri che fanno da volano termico. Le viti, esposte a sud, occupano una fascia collinare che arriva sino a 550 metri di altitudine. L’andamento climatico è caratterizzato da forti escursioni termiche tra giorno e notte che, nei mesi estivi, arrivano addirittura a sbalzi di 20°C.

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