Riesling Zöbing dell’austriaca valle del Kamptal

Non sono molte al mondo le aree dove si produce Riesling di alta qualità. Una di queste si trova in Austria, nella valle del Kamptal, a soli 70 km da Vienna. È vicina alla valle del Danubio, una delle migliori zone d’Europa per la produzione di vini di eccellenza, in particolare il Riesling.

Il paesaggio è panoramicamente incantevole, con dolci colline, fiumi, castelli e parchi naturali. I vignaioli locali producono vini che risalgono all’epoca dei Romani. Nei secoli hanno coniugato scienza e sapienza, mantenendo profonde le radici della tradizione per garantire un futuro ricco di qualità.

Weingut Hirsch: tradizione e innovazione biodinamica

In quest’area prospera e benedetta da un benefico microclima nella città di Zöbing, nella Bassa Austria (Niederösterreich), troviamo la Weingut Hirsch, un’azienda con una storia che inizia  dal XVI secolo e che con tenacia, “open mind” e duro lavoro, perché l’arte del vignaiolo non è solo poesia, produce degli ottimi vini nei siti di Lamm, Gaisberg e Heiligenstein seguendo la filosofia biodinamica. I vini di Hirsch possono essere definiti  “vini narranti” perché senza troppe parole si fanno capire al primo approccio sensoriale.

Riesling Zöbing

Fra i vini della Weingut Hirsch ho avuto qualche sera fa  l’occasione di “ascoltare” un Riesling Zöbing, 12%vol. alc. Il vigneto da dove proviene il vino si trova esposto a sud in  zona pedecollinare dove gode di un microclima eccezionalmente caldo su un terreno di grande mineralità impregnato di elementi di origine vulcanica: un habitat tipicamente mediterraneo, piuttosto inusuale per queste latitudini.

Il Riesling che ho “ascoltato” non ha bisogno di molti commenti perché parla da sé, ma solo di qualche accenno personale. Le uve, mature al punto giusto, vengono raccolte accuratamente e dopo la spremitura il mosto viene fermentato in acciaio inox intorno ai 22°C con l’impiego di lieviti in parte autoctoni e in parte selezionati per avere il meglio della gusto-sensorialità. Il vino così ottenuto viene quindi mantenuto sulle fecce per alcuni mesi  fino alla fine di febbraio per essere poi imbottigliato a marzo.

Il vino si presenta di un colore giallo paglierino che al naso profuma di pesca, di fiori bianchi, di erbe a cui si aggiungono sentori agrumati di lime dolce, ma anche di  ribes. In bocca mostra tutta la sua esuberante giovinezza; è fine, elegante, secco e di buona struttura con la freschezza della mela acida, sapido e di buona mineralità. Esalta bene il fruttato con intensità e piacevolezza. In conclusione, un vino piuttosto ampio e complesso che si completa con un buon equilibrio

Abbinamenti consigliati: Risotto alle erbette ben mantecato, frittura di pesce e seppioline fritte, carni bianche al forno, ma anche formaggi di capra se alcuni piatti della cucina orientale come il sashimi.

Prosit!

Articolo di Paolo Zatta

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