Il caco, nome scientifico Diospoyros kaki, é una pianta che in autunno, con delle belle macchie di colore, rallegra l’ambiente grigio del paesaggio che si avvia al sonno invernale.
Origini e storia del caco
Il caco, di origine orientale, venne apprezzato dapprima come pianta ornamentale nella Francia del ‘700 e più tardi apprezzato anche in Italia verso la fine dell’800 come frutto prelibato. Il caco é un frutto davvero delizioso, dalla polpa dolce e morbida, piuttosto tannico quand’é ancora immaturo; poi, col ridursi dei tannini e con l’aumentare del contenuto zuccherino, diventa un prodotto prelibato.
Di solito il caco va raccolto ancora non completamente maturo e fatto maturare al chiuso (fase di ammezzimento: maturazione di frutti quali nespole e cachi che comportano un imbrunimento della polpa).
Proprietà nutrizionali del caco

Il caco é un prodotto che va assunto con goduria si, ma anche con attenzione per le sue 70 kcal % (13% di zuccheri e 19% ca. di carboidrati) con una capacità di riempimento che affievolisce la sazietà.
In compenso é un prodotto ricco di vitamine soprattutto A (ca. 200 microgrammi %) e C (23 milligrammi %), ma anche del gruppo B, e poi ancora le vitamine E e K, tutte ragioni che con la stagione autunnale stimolano il consumo del frutto.
Il caco é ancora ricco di sali minerali quali fosforo, calcio, potassio, magnesio, manganese e di amminoacidi e di un discreto contenuto di fibre 3-4 g/100 che facilitano il transito intestinale.
Recentemente ha iniziato a farsi strada la varietà del caco vaniglia o cacomela, molto simile nell’aspetto al caco, ma con la polpa più consistente che non si spiaccica tra le mani e che si sbuccia proprio come una mela. Da non farsi sfuggire quindi, visto che la stagione per assaporarlo é davvero breve.