Tutti gli esseri viventi mangiano: é una necessità per sopravvivere. Anche gli animali, per selezione naturale, sanno quello che devono e ciò che non possono mangiare. L’uomo in più dovrebbe avere la capacità di ragionare su quello che mangia e beve….ma non é sempre così. In questo contesto occorre la conoscenza, l’educazione alimentare e lo stato mentale. Tutto questo richiede tempo ed esperienza.
Ecco alcuni consigli:
1. Quando si va in un ristorante, di norma, sarebbe bene andarci “imparati”, sapendo prima dove si va e possibilmente cosa si mangerà. Affidarsi al caso, tolta la necessità, spesso non é un buon affare e un’occasione persa
2. Preferire, per quanto possibile, la cucina, i prodotti, i vini ecc. del territorio. Spesso può essere una vera scoperta. Le “stelle” poi stanno in cielo, che non di rado é coperto dalle nuvole
3. Per trasformare un pranzo o una cena, da occasione per togliersi la fame, in storia e memoria del sapere enogastronomico é utile capire quello che si mangia e si beve.
4. Il cibo e il vino vanno degustati molto lentamente come se ogni boccone e ogni sorso di vino fossero unici, apprezzando quindi la composizione, i colori, i profumi, i sapori ecc.
5. L’abbinamento cibo-vino può essere il coronamento della perfezione edonistica del piatto. Se necessario, chiedere consigli perché c’é sempre da imparare; poi verificare nella pratica se siamo d’accordo.
6. Non ipercritici o peggio sgarbati, al contrario mostrare una sana curiosità per quello che si mangia e rispetto per chi lavora
7. Non vergognarsi di sollevare eventuali commenti purché in modo educato e rispettoso. Nessuno ha la verità in tasca
8. Non lesinare complimenti al cuoco, al servizio ecc. quando se lo meritano davvero.
9. Lasciare la “mancia”, può essere cosa d’altri tempi, ma anche segno di gradimento se ciò vuole essere un sincero apprezzamento
10. Per verificare la propria soddisfazione dell’esperienza enogastronomica vissuto occorre chiedersi se in quel determinato ristorante si ritornerebbe davvero volentieri