Più in forma con la birra artigianale

“Chi beve birra campa cent’anni”. Lo slogan più famoso nella storia della birra italiana non è tanto lontano dalla verità; bere birra fa bene, ovviamente nell’ambito di un consumo moderato e consapevole.


Fra tutti gli alimenti sani per mantenersi in forma, la birra artigianale è senz’altro uno dei migliori. Le birre artigianali, che negli ultimi anni stanno riscuotendo un grande successo e una crescente diffusione, sono infatti le uniche che mantengono intatto il loro valore nutrizionale, a differenza delle birre industriali, che, a causa dei trattamenti produttivi che subiscono, sono bevande “morte”.
Costituita per il 93% di acqua, la birra è non solo dissetante, ma anche sana: ricca di sali minerali, soprattutto potassio, e di vitamine, soprattutto quelle del gruppo B, in particolare B6, B9 e B12, è un’ottima fonte di fibre solubili. Un quadro nutrizionale che la colloca a pieno diritto tra gli alimenti da consumare in un regime dietetico ben bilanciato.

Da sfatare, inoltre, il mito che la birra faccia ingrassare: le calorie apportate da un bicchiere di birra sono equivalenti a quelle di un succo d’arancia o di carota. Si calcola che 100 g di Lager forniscano 34 kcal. Ovviamente l’apporto calorico è maggiore nelle birre più alcoliche, poiché la gradazione alcolica è tanto più elevata quanto maggiore è la quantità di zuccheri presenti nel mosto.
Chi è particolarmente attento alla linea, inoltre, potrà acquistare birre definite Light o analcoliche; per legge, le prime devono avere un tasso alcolico compreso tra 1% e 3%, le seconde inferiore all’1%.

I pregi della birra non si fermano qui: il suo potere diuretico, dovuto alla presenza di potassio e magnesio e al basso contenuto di sodio, è noto da tempo: secondo uno studio condotto in Finlandia, consumare birra può contribuire a ridurre il rischio di sviluppare calcoli ai reni fino al 40%.

Più recente la scoperta che bere birra può fare bene al cuore e contribuire a migliorare la circolazione del sangue, in particolar modo rendendo più flessibili le arterie. Tutto grazie all’azione antiossidante dei polifenoli della birra, importanti nella prevenzione di arteriosclerosi e malattie cardiovascolari. La birra può contribuire anche a innalzare i valori di colesterolo HDL, quello “buono”, a discapito di quello “cattivo”, LDL, riducendo il rischio di attacco cardiaco del 30%.

Ancora, le fibre, che favoriscono l’attività intestinale, e la luppolina, che aiuta la digestione. In particolare, la birra scura contiene circa 1 grammo di fibre solubili in ogni bicchiere da 300 millilitri, a differenza del vino, che non contiene alcun tipo di fibra.

Uno studio condotto dall’Università di Cambridge ha svelato che la birra artigianale sarebbe una fonte di acido ortosilicico, che incoraggia lo sviluppo delle ossa e potrebbe aiutare a proteggere le donne dall’osteoporosi.

E per chi ha problemi di insonnia, potrebbe essere d’aiuto bere un bicchiere di birra prima di andare a dormire. La birra infatti, a differenza del vino, tende a generare torpore e viene spesso indicata a chi fatica a prendere sonno come rimedio per cercare di contrastare l’insonnia. L’alcol contenuto nella birra svolgerebbe una blanda azione sedativa, mentre l’effetto soporifero sarebbe dovuto al luppolo.
Anche chi soffre di ansia e stress, soprattutto dovuti alla situazione lavorativa, potrebbe trovare giovamento, secondo uno studio condotto dall’Università di Montreal, in Canada, assumendo due bicchieri di birra al giorno, facendo comunque attenzione a non cadere vittime del consumo eccessivo di bevande alcoliche.

E’ infatti fondamentale in ogni caso ricordare che la birra è pur sempre una bevanda alcolica, anche se moderatamente, e che pertanto va assunta in quantità controllate e mai eccessive: gli esperti consigliano di non bere più di 75 cl di birra al giorno, l’equivalente di tre bicchieri “da cucina”. Una dose che va rapportata al grado alcolico della bevanda scelta: occorre tenere presente che la dose giornaliera di 20-30 g di alcol può giovare alla salute, ma non deve essere superata. l rischi di un uso smodato degli alcolici sono tristemente noti.

Esistono inoltre circostanze nelle quali il consumo di bevande alcoliche è da evitare: ad esempio durante la gravidanza, oppure quando si assumono determinati farmaci.

Ricordiamo infine che chi guida un automezzo deve sempre considerare il limite legale di 0,5 per mille di tasso alcolico nel sangue, che può essere calcolato con facilità, seppure approssimativamente, con un semplice metodo: supponiamo che una persona di 80 kg di peso beva una bottiglia di birra da 33cl contenente 5% di alcol in volume (valore riportato nell’etichetta).

Moltiplichiamo quindi la percentuale di alcol in volume per 10:

5,0 x 10 = 50

Dividiamo tale cifra per il peso e otteniamo il tasso alcolico da 1 litro:

50/80 = 0,63

Il “tasso alcolico da un litro” si riferisce al volume della consumazione, nel nostro caso 33cl, ovvero 1/3 di litro, pertanto

0,63 /3 = 0,21

0,21 per mille sarà la quantità di alcool nel sangue.

In conclusione: chi beve birra a queste condizioni forse non camperà cent’anni, ma di sicuro vivrà meglio, più sano e di buon umore.

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Articolo di Andrea Lughi

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