Riesling Zöbing 2010 dell’austriaca valle del Kamptal

Non sono molte al mondo le aree dove si produce Riesling di alta qualità, di certo una di queste la si trova in Austria nella valle del Kamptal a soli 70 km da Vienna, giusto a un passo dalla valle del Danubio, una delle migliori aree d’ Europa per la produzione di vini di grande qualità a partire proprio dal Riesling.

Il  luogo é panoramicamente incantevole con dolci colline, fiumi, castelli e financo parchi naturali. I vignaioli del luogo producono ottimi vini che originano al tempo dei Romani e che col trascorrere dei  secoli hanno saputo coniugare scienza e sapienza ben sapendo che il futuro è più ridente quanto più profonde sono le radici della tradizione.

In quest’area prospera e benedetta da un benefico microclima nella città di Zöbing, nella Bassa Austria (Niederösterreich), troviamo la Weingut Hirsch, un’azienda con una storia che inizia  dal XVI secolo e che con tenacia, “open mind” e duro lavoro, perché l’arte del vignaiolo non è solo poesia, produce degli ottimi vini nei siti di Lamm, Gaisberg e Heiligenstein seguendo la filosofia biodinamica. I vini di Hirsch possono essere definiti  “vini narranti” perché senza troppe parole si fanno capire al primo approccio sensoriale.

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Fra i vini della Weingut Hirsch ho avuto qualche sera fa  l’occasione di “ascoltare” un Riesling Zöbing del 2010, 12%vol. alc. Il vigneto da dove proviene il vino si trova esposto a sud in  zona pedecollinare dove gode di un microclima eccezionalmente caldo su un terreno di grande mineralità impregnato di elementi di origine vulcanica: un habitat tipicamente mediterraneo, piuttosto inusuale per queste latitudini.

Il Riesling che ho “ascoltato” non ha bisogno di molti commenti perché parla da sé, ma solo di qualche accenno personale. Le uve, mature al punto giusto, vengono raccolte accuratamente e dopo la spremitura il mosto viene fermentato in acciaio inox intorno ai 22 0C con l’impiego di lieviti in parte autoctoni e in parte selezionati per avere il meglio della gusto-sensorialità. Il vino così ottenuto viene quindi mantenuto sulle fecce per alcuni mesi  fino alla fine di febbraio per essere poi imbottigliato a marzo.

Il vino si presenta di un colore giallo paglierino che al naso profuma di pesca, di fiori bianchi, di erbe a cui si aggiungono sentori agrumati di lime dolce, ma anche di  ribes. In bocca mostra tutta la sua esuberante giovinezza; è fine, elegante, secco e di buona struttura con la freschezza della mela acida, sapido e di buona mineralità. Esalta bene il fruttato con intensità e piacevolezza. In conclusione, un vino piuttosto ampio e complesso che si completa con un buon equilibrio

Abbinamenti consigliati: Risotto alle erbette ben mantecato, frittura di pesce e seppioline fritte, carni bianche al forno, ma anche formaggi di capra se alcuni piatti della cucina orientale come il sashimi.

Prosit!

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