Gambino “Cantari”, Nero d’Avola Sicilia IGT 2008

Il Nero d’Avola, altrimenti noto come Calabrese, é un vitigno a bacca nera, di origine sconosciuta che ha trovato come luogo di elezione la Sicilia, dove pare sia stato coltivato fin dal V secolo a.C. (forse Greci, Fenici). Notizie documentali sulla coltivazione del Nero d’Avola risalgono a fonti medioevali che parlano di un luogo chiamato allora Racaliali, oggi Regaleali, nella Sicilia centrale, famoso per l a sua ubertosità.

Aziende come Tasca d’Almerita, Casteldicaccia, Salaparuta, Donnafugata e pochi altri, sono state le apripista per l’allevamento del Nero d’Avola (e non solo) dando dignità e grande risalto qualitativo ad un vino di grande prestigio territoriale. Oggi la coltivazione del Nero d’Avola trova la zona più vocata nell’area sud-est della Sicilia compresa dalla costa tirrenica di Casteldaccia e Cefalù fino al Canale di Sicilia (Marina di Ragusa, Pachino e Noto).

Il vino che ne deriva ha un colore rosso rubino più o meno intenso, decisamente caldo e di freschezza contenuta, tuttavia di buona struttura e adatto ad essere invecchiato in legno ed affinato in bottiglia prima di essere commercializzato. Al naso promana sentori di ciliegia e prugna ai quali si possono aggiungere note speziate e balsamiche. Un vino che va servito dopo qualche ora dalla stappatura, magari dopo decantazione, specie invecchiato, per essere abbinato a piatti di spessore come arrosti, selvaggina in salmì, brasati, ma anche formaggi stagionati.
Gambino Accanto alle aziende storiche che non necessitano di menzione, ci sono altresì numerose piccole medie aziende che meritano di essere conosciute per la qualità/prezzo del prodotto. Una di queste, che ho avuto il piacere di di conoscere, é l’azienda Gambino di Linguaglossa (CT), un baluardo enologico posto sul versante orientale del vulcano Etna, tra i boschi del Parco Nazionale, a circa novecento metri di altitudine. I ricchi suoli vulcanici e le uve autoctone caratterizzano la produzione dei vini della montagna sicula reduci da condizioni climatiche estreme: dal caldo al freddo, dal vento alla pioggia, quasi una sfida che impone grande maestria e coraggio in un paesaggio duro e forte: un ambiente vulcanico tra la realtà e la metafora che merita di essere conosciuto per dare anche un senso ai vini da degustare.
Il vino che vorrei segnalare é un Nero d’Avola in purezza, 14 % alc., che proviene da un vitigno che prospera su un terreno misto d’argilla e calcare con un sesto d’impianto 220 x 90 cm, 5.000 piante per ettaro allevate a spalliera che danno una resa media dell’uva intorno agli 80 q/ ettaro. Il vino trascorre nove mesi in botte di rovere e qualche altro tempo in bottiglia per dare alla fine un vino dal tipico colore rosso rubino, intenso, caldo e profumato di mora e prugna con una buona struttura, una gradevole morbidezza, una buona persistenza e un’ ampiezza accompagnata da una discreta complessità e da un equilibrio finale che ben compensano la qualità/prezzo del prodotto.
Azienda Agricola Gambino, contrada Petto Dragone, 95015 Linguaglossa (CT)

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