“Risoto de gò”

Il gò e il suo ruolo nella cucina veneziana

Gozzo nero

Il “gò”, o gozzo, appartiene alla famiglia dei Gobidi (Gobiida, Cuvier 1816) ed è un pesce di dimensioni medio-piccole (circa 15-20 cm) e di scarso valore commerciale. Nonostante ciò, è molto apprezzato nella cucina veneziana, sia come ingrediente del brodetto di pesce sia per preparare un risotto gustoso.

Questo pesce vive nei fondali sabbiosi, dove si rifugia per svernare e deporre le uova. Esistono diverse varietà, tra cui il “testone” (Gobius gobitis), leggermente più grande, sui 25 cm; il gò nero (Gobius niger), diffuso soprattutto in Adriatico; e il paganello (Gobius paganellus), di struttura tozza, comune negli ambienti costieri tra gli scogli.

Il Risoto de Gò: un classico della laguna di Venezia

Per preparare un buon risotto di gò non ci vuole poi molto, e le varianti possono essere diverse. Qui sotto presento la versione più comune  della cucina veneziana.

Ingredienti per sei persone:
  • 450  g di riso
  • 600 g di gò
  • 1,5 l di brodo vegetale (o fumetto di gò)
  • 1/2 bicchiere di olio extra  vergine di oliva
  • 1/2 cipolla e 1/2 spicchio d’aglio e una costa di sedano
  • 1 bicchiere di vino bianco secco
  • sale e pepe q.b.
Preparazione

Pulite e lavate bene il pesce, quindi asciugatelo con cura.

Mettete metà dell’olio in un tegame e friggete i pesci; successivamente spinali e passate la polpa al setaccio.

In un altro tegame fate soffriggere cipolla bianca di Chioggia e un po’ d’aglio tagliati sottilissimi. Unite la polpa del pesce fritto e setacciata al riso Carnaroli di ottima qualità. Dopo un paio di minuti sfumate con vino bianco e cuocete il riso versando poco alla volta il brodo bollente preparato con cipolla e sedano o con il fumetto di gò. Aggiungete sale e pepe a piacere.

Distribuite il risotto nei piatti e spolveratelo con prezzemolo fresco.

Per l’abbinamento si consiglia un vino bianco di Soave.

risotto di gò

Versione dietetica

I gò anziché fritti vanno lessati con sedano e cipolla. Il fumetto che ne risulta va schiumato, la polpa del pesce, senza pelle e spine, recuperata, setacciata e quindi utilizzata per il risotto come descritto sopra. L’acqua di cottura del pesce, filtrata, servirà per la cottura del riso.

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