Il ristorante Cant del Gal deriva il suo nome dal verso dell’Urogallo o gallo cedrone (Tetrao urogallus) che un tempo, più di oggi, animava la Val Canali: un luogo incantevole nella valle trentina del Primiero percorsa dal torrente omonimo, e un tempo feudo dei conti sudtirolesi Welsperg depositari di licenze per lo sfruttamento delle risorse minerarie , commerciali e boschive dell’area premierota (Ted. Primör).
Il ristorante merita sicuramente una visita per le bellezze del luogo, un tempo paradiso per i cacciatori e ristoro per personaggi tanto umili quanto illustri come Leopoldo III re del Belgio che – si dice – si fece aggiustare le braghe dall’ allora ostessa La Matia. Altro ospite illustre fu lo scrittore-alpinista Dino Buzzati, al quale é stato dedicato un percorso che parte a un tiro di schioppo dal ristorante. Il Cant del Gal é crocevia per varie escursioni nei rifugi raggiungibili in tempi ragionevoli come il rifugio Treviso, una bella passeggiata di un’ora che stimola l’appetito.
La cucina tradizionale trentina é legata alla rusticità dei luoghi di montagna: essa é genuina e forte di sapori. I suoi prodotti vanno dai formaggi, (questa é la terra della Tosela un fresco coagulato di latte vaccino da abbinare con salsiccia, funghi e polenta) alle zuppe di verdure, cereali e di fagioli, ai salumi, alla selvaggina, alle erbette di stagione, per non parlare dei vini come la Schiava, il Teroldego, il Lagrein, il Marzemino, il Pinot nero, gli spumanti metodo classico di Ferrari-Lunelli, che da tempo sono diventati un blasone internazionale e molto altro ancora. Qui in Trentino il costume culinario nord europeo ha lasciato tracce indelebili.
Quando si arriva nella valle del Primiero il Cant del Gal diventa una sosta quasi obbligata, sia per la cucina, ma anche per godere la quiete e l’amenità del posto con lo scorrere del torrente Canali e l’imponenza delle cime Cimerlo e Sass Maòr che sovrastano la valle. L’ospitalità é davvero cordiale, l’arredamento degli interni in legno con la Stube, proprio quello che ci si aspetta di trovare.
L’ultima volta che sono stato da queste parti, in giusta compagnia, abbiamo apprezzato i seguenti primi piatti:
Zuppa di funghi porcini con crostoni di pane abbrustolito e gnocchetti di patate e “Sussel” (Saponaria officinalis) spolverati con ricotta affumicata.
Secondi piatti
Ossobuco alla trentina (con funghi misti) e spezzatino di capriolo con polenta con contorni di patate al forno e insalata di fagioli con cipolla
Abbinamento: Lagrein
In chiusura: grappa di pino mugo, la mia preferita.
Una bella scampagnata nel Primiero vi ripagherà ampiamente del viaggio.