Lo champagne Jean de Fleuroy di Grégoire Mazzini

Il vino spumantizzato lo conoscevano già gli antichi romani (vinum titillans): schiumoso e pizziccante, che si formava quando in primavera-estate la temperatura delle cantine saliva  e la fermentazione alcolica ripartiva. Nel XVI secolo la  Champagne e la Borgogna si contendevano,  con  i loro vini fermi, la mensa del re di Francia e i mercati oltre Manica. Poi arrivò Dom Pierre Perignon (1638-1715), il monaco benedettino del monastero di Hautvillers, e le cose cambiarono: giunsero le amate bollicine, fra realtà e molta fantasia. Nella realtà la nascita degli champagne fu molto complessa e il famoso abate non fu né l’unico, né molto probabilmente il primo protagonista dei preziosissimi vini spumeggianti come li si conosce oggi. Per  un approfondimento storico-tecnico consiglierei il tanto esile quanto serissimo libretto del fisico Gérard Liger-Belair dal titolo “Bollicine“, edito in Italia da Einaudi, 2004.

Il Producteur-Récoltant Grégoire Mazzini
Il Producteur-Récoltant Grégoire Mazzini (al centro) presenta i suoi champagne assieme al delegato AIS di Rovigo, sig.Dante Brancaleoni e al sig. Ezio Pasqualetto di Villa Elena srl

Ora, laddove un tempo non così lontano tra le Montagne  di Reims, la vallata della Marna, le Côte de Blancs, de Sèzanne, des Bar, si versava il sangue in assurde contrapposizioni militari, oggi si versa, grazie a Dio, Champagne in abbondanza con oltre 300 milioni di bottiglie all’anno, ottenute allevando uve di Pinot noir, Pinot meunier e  Chardonnay  in 35.ooo ettari di terreno con caratteristiche diverse (marna, argilla e sabbia), ettari coltivati da circa 15.000 vigneron con 260 mila appezzamenti distinti. Trovare dello champagne di buona, se non di eccellente qualità, non é ovviamente un problema da queste parti, soprattutto se si mette mano al portafogli…e vorrei ben vedere che non fosse così! Nel 2007, secondo i dati del CIVC,  il costo medio di una bottiglia di champagne  era di circa 13 € e oggi i prezzi non sono molto diversi. Tralasciando le grandi Maison, che fanno storia a sé, é di grande interesse per un amateur andare alla ricerca di quei vignerons che sanno fare dello champagne di qualità e a prezzi ragionevoli. La cosa invero non é così facile, ma l’impresa non é nemmeno impossibile,  basta armarsi di buona volontà e del lanternino di Diogene. E nella ricerca, guidato da chi conosce bene il territorio,  ho incontrato Grégoire Mazzini, di chiara origine italiana. Figlio di vigneron, Grégoire ha imparato l’arte dell’enologo e del vigneron studiando e lavorando, prima a Beaune nella Côte-d’Or in Borgogna  e quindi ad Avize (Lycée Viticole de la Champagnein), poi girando il mondo per carpire i segreti del “fare il vino giusto”. Ha quindi viaggiato in America, Australia, Sud Africa, per poi tornare in  patria in Alsazia, Borgogna, nel bordolese e quindi  in Champagne. Ha fatto esperienza in una Grand Maison e poi ancora cinque anni nella Coopérative de Janvry (Champagne-Ardenne). Dopo il matrimonio con  Cindy, circa una decina d’anni fa, ha messo insieme le vigne delle due famiglie unendo – qualcuno a detto- Bacco e Cupido, per produrre uno splendido prodotto, anzi due: un Jean de Fleuroy Brut Reserve (Chardonnay 40%, Pinot noir 19%, Pinot meunier 40%) e un Jean de Fleuroy Premier cru (50% Chardonnay, 27% Pinot noir, 23% Pinot meunier). Vinificazione in legni prestigiosi (ho visto delle barriques di Francois Frére Tonellerie che negli anni ’70 del 900 ha importato in Italia per la prima volta i suoi prodotti per il mitico Angelo Gaja), legni da vecchi passaggi, per il mantenimento dei vini per un anno prima della II fermentazione. Nascono così vini, seppure in un numero limitato di bottiglie, fruttati, freschi, complessi, strutturati, armonici, grassi-burrosi, appaganti tali da non essere dimenticati facilmente.

L’ azienda di Grégoire é associata ad una cooperativa che mette a disposizione quei servizi, a cominciare dalla pressatura dell’uva, che il singolo piccolo produttore non potrebbe permettersi. E questa é la storia di moltissimi piccoli vignerons. La cooperativa in questione raccoglie produttori da dieci comuni del circondario che hanno terreni con caratteristiche pedologiche,  nelle singole parcelle (climat), alquanto diverse fra loro e che solo l’intelligenza dei singoli vigneron sa coniugare per le preparazioni delle giuste cuvée che possono dare vini di eccellenza e a prezzi alquanto contenuti. La loro forza sta appunto nella sfida della qualità/prezzo. E Grégoire c’é davvero riuscito. Per quanto mi riguarda, reduce da infinite degustazioni di champagne, incluse alcune Grand Maison, ne sono rimasto sorpreso.

Gli champagne di Grégoire Mazzini possono essere richiesti a: www.villaelenasrl.it, oppure direttamente al produttore


Champagne Jean de Fleuroy

Rue de la Fontaine

51140 Courcelles Sapicourt, France

Tel. 03 25462702

 

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