Salto di Coloras, Malvasia di Bosa Dolce D.O.P.

Il Malvasia di Bosa é una enclave enologica della provincia di Oristano. La denominazione di origine controllata: Malvasia di Bosa DOC, prevede un min. del 95% di Malvasia della Sardegna: un vitigno aromatico antico giunto in queste lande fin dall’epoca bizantina approdando nei porti di Karalis e di Bosa, che potrebbe dar sostanza all’ipotesi dei due diversi cloni, di un’unica varietà, giunti in Sardegna nelle due differenti zone.

Salto di Coloras, Malvasia di Bosa Dolce  D.O.P.Il Malvasia di Bosa comprende, secondo le condizioni e i requisiti del disciplinare di produzione, le tipologie: Malvasia di Bosa (MdB), MdB riserva, spumante e passito. Quest’ultima tipologia, in particolare, prevede “l’appassimento dell’uva in locali idonei fino a raggiungere un contenuto zuccherino min. di 272 g/l“; come pure “una parziale disidratazione (delle uve) con ventilazione forzata o in appositi locali termo-condizionati”. Il vino che abbiamo degustato recentissimamente, é un passito del 2013, come appare nel titolo, prodotto da vitigni le cui barbatelle sono state piantate su terreni di natura vulcanica ricca di sali minerali, in particolare di potassio.

I vitigni furono piantati a suo tempo, penetrando la roccia dove venne inserire il portainnesto e poi quindi l’innestato, con un lavoro tanto duro ma altrettanto appassionato, durato almeno un decennio. Le uve allevate a guyot vengono raccolte manualmente quando sono perfettamente mature, selezionando i chicchi grano a grano. In qualche annata l’uva viene colpita dalla botrite, che asciugata dal maestrale, dà un valore aggiunto al vino. Nel processo di vinificazione le uve subiscono una breve crio-macerazione. Il vino poi, affinato in acciaio, gioca molto sulla complessità.

Si presenta con un colore  giallo dorato brillante che sfuma nell’ambrato; al naso il primo impatto è quello della nota riduttiva e dei profumi di cannella, zenzero e  zafferano, con il balsamico sfumato dell’incenso. In bocca è indubitabile la finezza, la freschezza e la persistenza del vino;… poi arriva il dolce zuccherino, e l’importante  salivazione che riporta ad un terroir minerale-calcareo. Presenti i sentori dell’albicocca passita, dei fichi secchi e i sapori esotici; mentre l’alcol si mimetizza in questa complessità davvero esaltante. L’equilibrio é perfetto, pulito, che riporta ad una grande padronanza della tecnologia nella lavorazione del prodotto, per non parlare poi della botrite che non riesce a inficiare la freschezza. La presenza di glicani infine accentua le proprietà tattili e la rotondità di questo vino meraviglioso. Nella scheda tecnica leggiamo: alcol 13,6 % vol, zuccheri residui 86 g/l; acidità totale 6,3 g/l; SO2 130 ppm; estratto secco 33,5 g/l.
L’abbinamento ideale: blue cheese e fois gras, ma non mettiamo limiti alla fantasia. Un vino da ricordare!
Vedi: http://www.saltodicoloras.com/it

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